Amka Onlus – Intervista a Giorgia Della Valle

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Se c’è una cosa che abbiamo capito in questa quarantena da COVID-19 (o almeno me lo auguro) è quanto sia importante uno sguardo d’insieme quando si parla di VITA. Solidarietà ed empatia sono state le chiavi di quelle iniziative che in questo periodo hanno davvero salvato vite, quindi ho deciso di intervistare Giorgia Della Valle, responsabile del programma di volontariato internazionale AMKA Onlus.

Ci spieghi un attimo di cosa si tratta?
AMKA è un’organizzazione no-profit che nasce del 2001 grazie a un’amicizia fra un gruppo di congolesi e un gruppo di italiani. Dopo una serie di viaggi si è deciso insieme di voler intervenire sulle situazioni di povertà assoluta e di massima vulnerabilità tramite dei progetti di cooperazione con un approccio integrato e partecipativo.
AMKA quindi in realtà è un’associazione che si occupa di cooperazione internazionale allo sviluppo ma è molto di più, ne senso che oltre ai progetti di cooperazione con il Congo e il Guatemala, AMKA lavora tantissimo anche con l’Italia soprattutto sul fronte della sensibilizzazione e delle formazione, e all’interno di questa mission rientra proprio il programma di volontariato internazionale. Dunque tutto ciò si collega a quello che è il nome dell’associazione: AMKA è una parola in lingua swahili che significa “svegliati”, quindi l’idea è quella proprio di intervenire sulle coscienze per costruire dei rapporti internazionali assolutamente più equi e solidali. Dunque noi diciamo sempre cheAMKA è un laboratorio di idee in cui tutti fanno la loro parte, a partire dallo staff fino ai sostenitori e donatori, e dal 2001 lavoriamo con la Repubblica Democratica del Congo e con il Guatemala e a noi piace dire che ‘costruiamo progetti per e con le persone’, mettendo al centro quello che sono i loro desideri, le loro priorità e i loro bisogni fondamentali, costruendo il tutto con loro per realizzare un futuro migliore.

Tu all’interno di questo progetto di cosa ti occupi esattamente?
Io sono Country Program Assistant, e questo significa che con la Responsabile dell’Ufficio Progetti Monica Divico, ideiamo, realizziamo, costruiamo e scriviamo i progetti di sviluppo da realizzare nelle nostre comunità. Io in particolare supporto l’ufficio progetti per il paese del Guatemale perché è quello che conosco meglio, e il mio secondo ruolo è proprio quello di gestire questo programma di volontariato internazionale. Mi occupo a 360° dei volontari che si avvicinano alla nostra sede, li curo da quando entrano e decidono di aderire ad un percorso di formazione che dura ben 6 mesi e concluso questo percorso di formazione, i volontari poi partecipano a delle missioni sul campo sia in Congo che in Guatemala. Quindi i nostri volontari non sono dei semplici osservatori dei progetti ma contribuiscono  proprio alla loro ideazione, diventano dei progettisti in un certo senso. Hanno un ruolo fondamentale nella nostra associazione, e per me è un onore poterli formare e seguirli in tutto questo percorso che per loro è anche un percorso di crescita personale.

Nella fattispecie in Guatemala, c’è un progetto che è molto interessante, che è Creciendo Unidos, ed un progetto agroforestale finalizzato all’autosussistenza alimentare ed economico del luogo. Ci spieghi meglio di cosa si tratta?
Cresciendo Unidos – Crescendo insieme – ha un sottotitolo che in realtà spiega tanto del progetto che è: “dal seme alla sovranità alimentare”. E’ un progetto agroforestale che ambisce a creare sostenibilità sociale economica e ambientale nelle comunità del Petèn a Nord del Guatemala. Ogni progetto nasce dall’analisi di un problema, il problema in questo caso è l’insicurezza alimentare. Questo significa che le comunità non hanno accesso ad una dieta equilibrata e nutriente tale da garantire una vita salutare, quindi quello che accade è che il cibo o non è disponibile, come il caso delle verdure, o se disponibile non è accessibile a livello economico, e quando è disponibile e accessibile possono intervenire gli shock climatici. Qua è doveroso fare una parentesi: tutte le aree Sud-equatoriale sono quelle che più soffrono e soffrono per primi i climate-change, quindi gli shock climatici sono iper frequenti e danno un impatto veramente importante sulle possibilità di approvvigionamento alimentare nelle popolazioni.
Noi abbiamo pensato di intervenire su questo problema cercando di creare dei sistemi autosufficienti attraverso l’agro-foresty, cioè combinando e creando delle parcelle in cui si combinano specie diverse, ad esempio determinati alberi da frutto insieme all’allevamento di polli e insieme alla coltura di alcuni legumi. Questo tipo di sistema è spiegato molto semplicemente con la permacultura, che oltre a essere una filosofia di vita e anche un sistema per creare dei modelli di autoconsumo sostenibile in cui l’ambiente non è danneggiato ma è una risorsa da valorizzare. Tutta questa idea nasce nel 2017 grazie ad un ingegnere forestale, Valerio Frattura, che è uno dei volontari di AMKA. Abbiamo pensato di creare il punto di partenza i questo progetto: un vivaio in grado di produrre alberi soprattutto fruttali e forestali.
Cosa succede? Questi alberi prodotti in vivaio di proprietà ormai della comunità di Nuevo Horizonte, vengono poi distribuite alle famiglie delle comunità rurali del Petèn. Queste famiglie non solo ricevono degli alberi da frutta che garantiscono loro una produzione sul lunghissimo tempo, ma seguono dei percorsi di formazione, in particolare le donne, sul rafforzamento delle conoscenze, competenze, autostima e dell’autonomia della sovranità alimentare proprio per potersi liberare da quello stato di soggezione imposto loro dalla povertà.
Questo progetto ha da poco compiuto 2 anni ed è cresciuto moltissimo, siamo partiti all’inizio coinvolgendo 4 comunità ora sono raddoppiate, così come gli alberi, abbiamo iniziato distribuendone 7mila e producendone 10 mila per arrivare ora a produrre oltre 15 mila di alberi fruttali.
E’ quindi diventato un progetto dalle dimensioni grandissime ed è partito con una storia bellissima: al tempo non siamo riusciti a partire con l’aiuto di un co-finanziatore e quindi siamo partiti grazie all’impegno di tanti volontari che si sono impegnati in una raccolta fondi che ha permesso al progetto di nascere. Adesso abbiamo un co-finanziatore ma, essendo comunque tantissimi i costi per la gestione e l’operatività dei vari progetti, continuiamo a portarlo avanti grazie all’appoggio di molti sostenitori privati e a tante aziende che ci supportano.

Ecco quindi quali sono le modalità per sostenere questo progetto, se qualcuno volesse dare una mano?
Ci sono diverse modalità: già solo scrivendo su internet “Creciendo Unidos Amka Onlus” si finisce sulla pagina informativa del progetto dove si possono approfondire i contenuti del progetto e cliccando su <<dona ora>> si può donare qualsiasi cifra si voglia.
Sempre in quella pagina c’è anche una sezione dedicata alle aziende, che possono donare e diventare aziende sponsor del progetto come ad esempio ha fatto CSC Caffè.
Una terza modalità, sicuramente più originale, è quella di acquistare un regalo solidale sulla sezione dei <<regali solidali>>, qui si può acquistare un e-card, con 10€ si può acquistare un albero di limoni o un albero di cacao e questo può essere una bella idea per dedicare una donazione ad un affetto o a un amico. Si sostiene il progetto e virtualmente si regala un albero.

Essendo il mio un canale che si occupa di comunicazione digitale volevo chiederti, quanto ha fatto la differenza e fa la differenza saper comunicare bene sui social soprattutto in questo momento in cui siamo tutti bloccati in questa quarantena?
Fa tanto la differenza! AMKA era molto presente sui canali digitali, in particolare su Facebook, già prima della quarantena, poi noi viviamo dell’interazione con i nostri volontari, i nostri sostenitori e la nostra community nel senso più ampio del termine e quindi ci siamo dovuti adattare. Diciamo che adAMKA non è mai mancata l’originalità e quindi grazie alle menti creative dell’Associazione siamo riusciti a sostituire tutte quelle interazioni quotidiane che avevamo vis a vis con altre modalità. Un bell’esempio può essere la campagna che abbiamo realizzato per Pasqua (ci tengo a dirti che tutti questi eventi che prima si tenevano dal vivo, per noi erano vitali per riuscire a supportare economicamente questi progetti) per la quale abbiamo avviato una campagna di uova virtuali dove si facevano delle donazioni con delle dediche a parenti ed amici e le si inviavano con un video personalizzato che inviavamo via whatsapp; quindi anziché comprare l’uovo di cioccolato, si comprava il pulcino che andava poi in Congo e in Guatemala per quei progetti che vi dicevo prima. E questa campagna è andata benissimo oltre ogni nostra aspettativa.
Poi i laboratori di formazione che conduco solitamente io in aula sono stati sostituiti dalla modalità in streaming, e sta andando anche molto bene il discorso della rubrica digitale AmkaTimes che è un aggiornamento di una mezz’oretta che proponiamo ogni martedì e venerdì alle 18.30 che serve proprio a tenere aggiornati i nostri volontari, i nostri donatori e i nostri sostenitori. Facciamo proprio delle pillole di aggiornamento su  varie tematiche. Siamo riusciti ormai a digitalizzare tutte le nostre campagne, e ora stiamo anche riflettendo su come digitalizzare gli eventi, quindi spero di avere degli aggiornamenti a breve.

In questo momento quali altre raccolte fondi avete aperte otre a quelle che mi ha detto prima?
In questo momento abbiamo una bella raccolta fondi sulla Festa della Mamma che si chiama “Un amore è per sempre”. Sempre seguendo la filosofia dei regali di Pasqua su può acquistare per la festa della mamma un vaccino e una visita medica neonatale per una mamma congolese a 10€, un kit igienizzante di prevenzione COVID a 20€ o un parto assistito a 30€. Con questi importi si riceve una e-card personalizzata dove inserire un messaggio di augurio per la propria mamma, quindi sempre un’idea di regalo molto carina di donare un qualcosa a chi è più vulnerabile.
Una seconda campagna, veramente molto importante perAMKA è quella del 5X1000. Il 5X1000 ricordo che non è un esborso di denaro tradizionale, ma semplicemente all’interno della dichiarazione dei redditi si può inserire il codice fiscale dell’associazione e qualora non venga inserita nessun ente benefico questa percentuale va direttamente allo Stato.
Quindi io suggerisco a chiunque non abbia un’associazione di fiducia di cercarne una, io naturalmente suggerisco AMKA Onlus perché questi fondi li destineremo in esclusiva alla lotta alla malnutrizione infantile per i bambini in Congo e in Guatemala, soprattutto oggi alla luce della crisi alimentare che si prevede nei paesi del Sud del mondo a causa del COVID. Ecco perché abbiamo deciso di investire tutto il 5X1000 in questa causa, e proprio in riferimento al COVID sono in apertura delle raccolte fondi d’emergenza.
In questi paesi ancora non si è raggiunto il picco epidemiologico ma si prevedono gravi conseguenze a causa dell’epidemia, e per questo aprirà a breve la campagna di raccolta fondi “Agire per proteggere” relativa al Congo proprio per garantire le condizioni igieniche-sanitarie di base al nostro centro di salute e per fare un’opera di sensibilizzazione, formazione e prevenzione.

Vi lascio qui tutti i link e vi ricordo che potete vedere la prima parte della video intervista a Giorgia sul mio canale IGTV, mentre quella completa sarà presente a breve, insieme alle altre già fatte, sul mio nuovissimo canale YouTube.

https://www.amka.it/creciendo-unidos/

https://www.amka.it/festa-della-mamma/

https://www.amka.it/5-x-1000/

Per la campagna di emergenza COVID-19 rimanete aggiornati sul sito di Amka… arriverà a breve!

giulia toselli
The author: giulia toselli
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