LEGO, tra comunicazione e comicità – Intervista ai ragazzi di Legolize

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700.000 follower sui social per i loro meme semplici e irriverenti, una creatività che non si vedeva dai tempi dell’ideazione stessa dei celeberrimi mattoncini colorati, ormai 70 anni fa.
Per capire il successo dei social di Legolize ho deciso di ascoltare direttamente la fonte, ovvero i suoi ideatori Mattia, Samuele e Pietro.

Com’è nato questo progetto e come mai avete deciso di buttarla sulla comicità e non sul modellismo?
Allora, il progetto è nato nel 2016 e siamo attualmente in 3 persone a gestire il tutto, io (Mattia), Samuele e Pietro, che oggi purtroppo non era reperibile. Il progetto è nato principalmente per creare delle situazioni comiche e divertenti attraverso freddure, utilizzando gli omini Lego come mezzo di comunicazione. Da qui allora c’è venuta l’idea di creare delle vignette dove gli omini si parlavano fra di loro, così che si creasse una scenetta comica, e tutto gira intorno all’espressione degli omini che rimane sempre impassibile qualsiasi cosa venga detta. Da lì è nato Legolize che all’inizio è cresciuto piano piano e ora ha numeri per noi davvero importanti.

Nasce dalla passione o i social sono il vostro lavoro / ambito di studio?
Mattia: No attualmente è abbastanza scollegata. Io ad oggi lavoro nella contabilità, quindi assolutamente non un’area creativa e sfogo così la mia fantasia.
Samuele: Io invece studio ancora perché sono più giovane e frequento un’università in ambito design e comunicazione, quindi è abbastanza inerente anche se non è un lavoro.

E come vi dividete il lavoro? È facile o difficile gestire tutto in tre fra le pagine e altro?
M
attia: Un po’ ostico perché noi attualmente veniamo anche da tre posti diversi, io Venezia, Samuele da Torino e Pietro dalla Calabria, per cui lavoriamo solitamente su whatsapp e ci organizziamo con Drive. Siamo molto organizzati! Gestire le pagine e tutta la mole di lavoro non è facile quindi dobbiamo essere abbastanza diligenti.

E come vi gestite i lavori, chi fa cosa?
Samuele: Tutti e tre ci occupiamo della parte di contenuto, poi ognuno è giustamente più settorializzato; io ad esempio, studiando comunicazione e design, mi occupo di tutte le parti di identity e contenuti digital della pagina.
Mattia: Io sono per la pubblicazione dei contenuti e seguo la parte di PR con i clienti e altre attività. Poi la parte di Pietro che non so mai cosa faccia, quindi diciamo che “fa gruppo” 😀

È difficile, parlando di storytelling, riuscire a raccontare una storia, come fate voi, in così poche vignette?
Mattia: Allora la creatività parte sempre da un’idea per cui magari da quell’idea comica ci crei la situazione intorno. All’inizio magari sì, era anche un po’ difficile, poi facendolo tutti i giorni crei anche una sorta di elasticità mentale, che ti permette di creare la vignetta più semplicemente. Poi ci sono quelle un po’ più complicate, come ci sono quelle semplici con un semplice scambio di battute. Dipende dall’idea iniziale.
Samuele:  Ogni cosa ce la scriptiamo prima con un lessico comune fra noi tre, in modo tale che ogni vignetta venga revisionata da tutti e tre e, per farlo, mando solo lo script di quello che succede descrivendo le immagini. Questo velocizza di molto i tempi.

Le idee noto che vi vengono dalla quotidianità e da quello che succede nel mondo. Quindi avete una sorta di piano editoriale e poi lo implementate con le news del momento?
Si, diciamo che se succede qualcosa di importante cerchiamo di creare un contenuto dedicato. Però mediamente siamo abbastanza senza limiti. Ogni giorno pubblichiamo contenuti anche molto distaccati da quello che succede nel mondo esterno, senza avere vincoli particolari.

Ultima cosa importantissima: come sta Ugo Legozzi (altro account da 140.000 follower interamente dedicato alla vita dell’omino Lego)? Vediamo che viaggia molto!!
Samuele: Ugo sta bene, è sempre presente nella mia tasca!
Io in generale viaggio tanto; fra vacanze e altro cerco sempre di andare da qualche parte, anche più low cost possibile, anche voli dell’ultimo minuto a 10€ andare e 10€ a tornare, perché mi piace, e cerco sempre di farmi un weekend in giro. Essendo in tre ognuno di noi fa qualcosa mediamente. Lo scorso anno, ad esempio, io sono andato in Giordania e Mattia a Bali, quindi Ugo è andato sia in Giordania che a Bali. Questo permette di avere molti più contenuti, poi nella stagione invernale (se vogliamo chiamarla così) facciamo anche foto che non sono per forza solo di viaggi, ad esempio lo scorso anno c’era il tema del fitness, poi altre foto magari più statiche, un po’ come fanno gli influencer… si fa i selfie… le foto al parco con i filtri fighi. Poi la parte più umanistica di Ugo resta sempre nel copy del post che punta più sull’attualità.

giulia toselli
The author: giulia toselli
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