MyBabyAlma e ALMALU – Intervista a Martina Calabresi

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Fashion stylist, blogger e imprenditrice digitale, Martina Calabresi è la personificazione del detto ‘fare di necessità virtù’ e lo fa con costante successo. L’ho intervistata in occasione del lancio di AL.MA.LU., un progetto nato in quarantena per il Covid-19.

Martina, tu nel 2015 hai creato un blog di successo che si chiama MyBabyAlma, ma arrivi da un precedente lavoro che è quello della fashion stylist. Come è iniziata la tua carriera?
Ho iniziato come fashion stylist nello specifico a Dubai, dove ho vissuto per un po’ di anni, poi sono rientrata in Italia dove ho proseguito la mia carriera a Milano. Lì è stato un po’ diverso, a Dubai ero con un’agenzia e facevo un po’ di tutto (sfilate, servizi fotografici e quant’altro) mentre a Milano, che è un po’ più settoriale perché moda e televisione sono molto divisi, per il destino, per passione e per vari motivi, ho preso più la direzione “televisione e celebrities”, quindi videoclips  musicali, trasmissioni, servizi fotografici; di base però ho vestito celebrities. Finchè poi è subentrato il digital.

Ed è arrivato il tuo blog…
Si, il blog, che porta il nome di mia figlia Alma, è partito da una situazione di difficoltà dove mi sono dovuta reinventare, in quanto madre single e per il tipo di vita che avevo portato avanti fino a quel momento che non andava più bene a livello pratico ecc. Il blog è nato da un’idea di un’amica: ero molto brava in quanto fashion stylist a fare le foto, a creare gli abbinamenti quindi quando ero in gravidanza avevo iniziato a fare su Facebook questi moodboard per mamme e bambini. La cosa ha preso piede e, sempre grazie alla stessa amica, su suo suggerimento, ho aperto il blog su wordpress e, siccome sono una che non si accontenta mai, ho iniziato a scrivere, a documentarmi, ho iniziato a studiare il SEO e Instagram (che allora per me non era uno strumento professionale come lo intendo oggi, per me era solo uno strumento di galleria fotografica con i filtri e basta).
Poi da lì c’è stato il boom social, allora l’ho collegato al mio blog, ho iniziato a creare dei contenuti visivamente più accattivanti, ho realizzato un piano editoriale ecc. E’ stata tutta una catena che ha seguito un po’ l’onda.
Quindi anche se sono partita da zero in un mondo analogico senza avere le basi né di Facebook, SEO ed altro, mi sono ritrovata a farne un lavoro.

Cosa possiamo trovare sul tuo blog?
MyBabyAlma.com adesso è più un blog di viaggi e lifestyle dove racconto la mia vita, gli usi e i costumi dei posti in cui vado per lavoro, ci sono molti articoli del periodo principale di quando è nata Alma quindi le emozioni di essere madre, i primi vestitini, come scegliere la prima scarpina, alla giornata tipo di mamma single. Si può vedere tutto l’excursus che ho fatto da mamma single a imprenditrice in questi ultimi cinque anni, che è poi secondo me la cosa bella di un blog personale no!?

Assolutamente! A proposito, nel 2018, insieme al tuo compagno Luca, nasce BrandNewPromoter.
Si esatto, l’agenzia è nata dall’esigenza di lasciare le vecchie realtà di entrambi (lui veniva infatti da dieci anni in un mondo corporate tedesco in giro per l’Asia) e abbiamo unito i suoi talenti di ingegnere ai miei di stylist con un’impronta digital che ha preso giustamente il sopravvento visto i tempi moderni.
BrandNewPromoter ha lo scopo di far capire che non è impossibile unire queste due realtà perché sulla nostra pelle abbiamo capito entrambi quanto questi due mondi necessitino l’uno dell’altro. Il reparto vendita ha bisogno di una strategia di marketing digitale buona, ma anche la parte marketing ha bisogno di ingegneria per avere risultati pratici e dati funzionali su cui andare a lavorare, ad esempio SEO e Data Analyst che oggi sono indispensabili per sapere chi è il target, dove trovarlo e come raggiungerlo.
E poi sulla pubblicità vedo che tanti clienti su questo aspetto ancora non ne capiscono l’importanza. Spesso nel mondo della moda sento clienti che mi dicono Si alla promozione sui social ma poi non mi fanno il comunicato stampa, o viceversa! E’ come fare la ricetta di una torta: se io ti do degli ingredienti, tu li devi usare tutti, perché senno è come andare in battaglia “no ai fucili usiamo solo arco e frecce”. Dove vuoi andare?
Quindi la nostra mission è stata un po’ quella di educare i clienti che prima occorre una corretta e definita strategia di comunicazione e marketing, poi aggiungi prodotti e fai investimenti di qua e di là.

Come dicevamo prima hai fatto molte volte di necessità virtù, e anche in questo periodo di Covid-19, nasce invece AL.MA.LU. , di cosa si tratta?
AL.MA.LU. è partita da un giorno di totale crisi! Qui il covid ha avuto il boom a fine gennaio e da lì è stato un’escalation di blocchi e fermi. Ovviamente noi, allacciando il discorso vendita al canale digital e comunicazione, avevamo diversi prodotti che stavamo distribuendo e ce li siamo trovati tutti fermi nel salotto di casa con il punto di domanda: cosa ne facciamo?
Poi c’era il dubbio di cosa resterà dei progetti che volevamo far partire, cosa resterà di quelli già avviati ecc. Siccome però abbiamo sempre avuto questa cosa dentro di noi che, prima o poi, avremmo creato un qualcosa di nostro, ci è sembrato il momento giusto per provarci. In una settimana abbiamo creato AL.MA.LU. con tutto quello che vi è dietro: sito web, social, abbiamo registrato il domino, abbiamo fatto tutto da soli chiusi in casa. Ci siamo allacciati all’obbligo delle mascherine che qui è partito fin da subito, poichè sono stati davvero molto veloci ed efficienti.
Qui da noi ammetto che lo stacco senza e con mascherina dall’oggi al domani è stato molto brusco, anche perché qui ci sono sempre 40° costanti, mentre invece a Milano a febbraio e marzo, dove magari faceva ancora freddo o freschetto potevi magari coprirla e occultarla un po’ con una sciarpa… qui da noi siamo in t-shirt e pantalone leggero, quindi è stato brusco come risveglio, specie per i bambini che giustamente non capivano cosa stava succedendo.
Allora ho iniziato a fare per loro le cover, ho preso dei tessuti allegri, anche vecchie stoffe di abiti di Alma e ho iniziato così. Abbiamo visto che era un articolo che iniziava a essere richiesto e abbiamo iniziato a metterci all’opera in maniera più professionale e siamo partiti ufficialmente con AL.MA.LU. con le facemask: siamo partiti con il bambino, poi abbiamo fatto il pacchetto mamma e figlio, poi per i bambini abbiamo introdotto due misure differenti (2-6 anni e 7-12 anni), poi ovviamente abbiamo aggiunto l’uomo che le poteva abbinare con le camicie ecc.

Tu hai viaggiato molto e hai conosciuto molte realtà imprenditoriali differenti. Che differenze hai riscontrato legate alla comunicazione online in questi anni?
Allora, intanto io sono in Asia ora e vi assicuro che la classica foto in metropolitana a Singapore dove sono tutti con la testa china sullo smartphone, è assolutamente veritiera. Dalle statistiche qui 7 persone su 10 comprano online e si fidano dell’advertising online, ed è tantissimo. Qui inoltre i canali sono molto radicati nella comunità cinese. Il blog va tantissimo, questa è la terra del personal branding dove è fondamentale parlare di reputazione e credibilità.
Qui, sia sui magazine che sulle pagine web, quando si parla di progetti o aziende si mette sempre prima la faccia dell’interessato e il frontman. Non è come in Italia che devi andarti a cercare chi è il dirigente piuttosto che il fondatore, qui IO sono AL.MA.LU.,  non esiste che prima venga AL.MA.LU. e poi ci sono io. Ammetto che costa tanto metterci la faccia, perché comunque devi fare dirette, interviste e farti vedere, però è un risultato completamente diverso, crei feeling e un rapporto molto più solido e duraturo.
Ho davvero necessità di aggiungere una ‘critica’ su un aspetto importante: sento dire che in Italia sta andando a perdersi, e mi dispiace molto, il customer experience. E’ importante coccolare il cliente, noi lo stiamo facendo moltissimo ed è quello che ci ha permesso di cresce e fidelizzare i clienti in un paese che non era il nostro e in cui non avevamo nessuno del nostro circolo d’influenza con cui poter fare passaparola. Questa è una lancia importantissima che volevo spezzare a favore della customer experience perché sento delle cose non proprio piacevoli.

Trovi i primi minuti di questa intervista (in versione video) anche sul mio canale IGTV  oppure integrale sul mio canale YouTube nuovo nuovo dove trovi altre interviste!!

giulia toselli
The author: giulia toselli
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