Social e games – Intervista a Davide Magaraggia

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Gamer, collezionista e proprietario del negozio che sarebbe il Paradiso di qualunque appassionato di fumetti e supereroi: il Mondo Virtuale, Davide Magaraggia è la persona giusta con cui parlare di social e games.

Davide, come è cambiato secondo te il mondo dei fumetti e dei videogiochi grazie ai social?
Il mondo dei videogiochi e dei fumetti è cambiato tantissimo grazie (o PER) i social network, in particolare più per i videogiochi che per i fumetti; i videogiochi hanno avuto una notevole notorietà che si è ampliata ancora di più grazie ai social network, tanto che sono nati gli “eSports” che sono praticamente le gare ufficiali anche a livello mondiale di videogiochi  e poi sono nati tutti quegli influencer e twitcher che hanno portato i videogiochi ad essere un punto di riferimento per tanti giovani.
Anche i fumetti sono cambiati, più che per i social network , un po’ per il mondo del cinema e dell’intrattenimento con i film e le serie tv targate Dc piuttosto che Marvel.
Sui social network inoltre è aumentata la possibilità di parlare con i più appassionati, io da piccolino potevo parlare solo con quei miei cinque amici e basta, ora invece posso parlare con tantissime persone in tutta Italia ed è bellissimo, ne trovo tantissimi.

A proposito di questo, parliamo del fattore ‘community’: tu hai un enorme seguito soprattutto su TikTok. Cosa rende così particolare un profilo come il tuo? E qual è stato il tuo punto forte?
Mah io sono sempre stato così da quando a 5 anni ho deciso di fare questo lavoro! Vendo fumetti, videogiochi e statue da collezione per vivere, e volevo mostrarlo a tutti e quando ho deciso di mettermi sui social network ho detto “Vediamo quanti sono come me?”
Io sono sempre stato “Maga il nerd”, “Maga l’appassionato”, “Maga il videogiocatore”, e volevo vedere se c’erano altri appassionati come me; e ne ho trovati tantissimi.

E ne hai trovati davvero tanti!
Molti genitori pensano ancora che i games siano il male, che lo sparatutto sia violento, che non facciano bene ecc. Rudy Bandiera è stato uno di quelli che nel suo podcast “The Gamer”  ha portato invece in risalto la situazione contraria, ovvero di quanto possano aiutare, facendo parlare psicologi piuttosto che pediatri e altri professionisti dell’educazione. Tu invece hai addirittura portato i supereroi nelle scuole. Ci vuoi raccontare di più?
Il progetto “Supereroi nelle scuole” è nato ovviamente con la mia grande passione per i fumetti. Volevo far appassionare anche i ragazzi delle nuove generazioni a questi personaggi, ai fumetti e alla letteratura. Grazie al Progetto Giovani di Valdagno, che è l’ente che lavora con il Comune, ho avuto l’appoggio e i contatti per fare questa cosa e avvicinarmi alle scuole. Purtroppo in Italia non è mai facile entrare nelle scuole, le ore sono sempre poche, le risorse anche e i ragazzi hanno sempre più impegni scolastici e non, ma per fortuna mi hanno ritagliato delle ore con le classi della 5 elementare e delle medie, e lì parlavo dei supereroi in generale perché loro vedevano i supereroi come li vedono tutti quelli che non sono appassionati, come dei personaggi fantastici che qualcuno ha inventato un giorno, senza capire il perché e il per come; invece i supereroi sono nati per un determinato motivo e dietro la loro nascita c’è un importante messaggio di fondo che volevano dare, anche in base al periodo in cui è nato il personaggio.
Per quanto riguarda invece il discorso dei videogiochi secondo me dire che sono solo violenti o che sono solo per bambini soli è sbagliatissimo, perché anche nei videogiochi ci sono quelli più o meno indicati ma come in tutte le cose… anche la musica e i film.

Secondo te, tornando al discorso supereroi nelle scuole, possono i fumetti aiutare i ragazzi su alcune tematiche e problematiche come appunto il bullismo e altre situazioni simili?
Si si  tantissimo, anche perché sono state fatte anche proprio delle edizioni apposite “Marvel no al bullismo”, “Spiderman no al bullismo” e altri. E ci sono delle tematiche forti  dentro perché obiettivamente i supereroi, tipo Spiderman che solitamente è sempre quello più vicino ai ragazzi, ha avuto anche lui delle problematiche e ha subito il bullismo, lo si vede anche in alcune scene del film. Quindi avere un punto di riferimento e capire che anche un supereroe ha avuto quei problemi lì, aiuta molto i ragazzi, specie se visto sotto questa ottica e non solo quella del personaggio in tutina che fa le azione più strampalate.

E secondo te in questo periodo dove i ragazzi sono ormai digitalizzati e nati con un computer in mano,  sono più portati a stare davanti a un videogioco piuttosto che a leggere un fumetto? Come vedi il tuo target?
Secondo me il mondo, per come è oggi, ti porta a leggere molto meno rispetta a una volta, perché è tutto più facile, immediato. Ecco forse perché ho molto più successo su TikTok che non su YouTube, perché durano 15 secondi massimo 1 minuto, mentre su YouTube posso fare uno spiegone di 15 minuti. Oggi l’attenzione dei ragazzi è molto più bassa quindi o gli dai l’incipit giusto per informarsi e per incuriosirli in quei 15 secondi su Instagram o TikTok oppure li hai persi; poi dopo comunque sta a loro, ci saranno sempre e comunque ragazzi che troveranno il tempo per leggere e altri invece no, ma questo anche negli adulti, ho degli amici che mi dicono: io amo tantissimo i supereroi ma non leggerò mai un fumetto perché non ho tempo e non ho voglia. Oggi i ragazzi sono bravissimi a far tutto però non hanno più voglia di “perdere“  tempo a leggere tutto ed è un peccato perché a lettura è importante, sia che siano fumetti che libri, leggere è importante. Io cerco di dare il mio contributo perché la carta, rispetto al digitale, è tutta un’altra esperienza da vivere.

Verissimo. Poi secondo me (ma forse è perché siamo nati in un periodo diverso dove i videogiochi ancora non erano così forti e presenti come oggi) il fumetto ti da anche una forma mentis che oggi non c’è e che si tende a sottovalutare. Il fumetto, come anche la serie tv, creava aspettativa… si aspettava anche un mese prima che uscisse il nuovo numero o una settimana per la nuova puntata. Ora con Netflix trovi tutto subito e sei più portato al binge watching ed è calato il senso di aspettativa..
Si, l’ho riscontrato un po’ su tutto, anche se è sempre un parlare da vecchi secondo me, bisogna mettersi nell’ottica dei giovani. Io sono nato nell’88, quindi ho vissuto a pieno gli anni ’90 e 2000, il mio primo cellulare l’ho avuto a 16 anni, quindi anche per toccare per le prime volte internet dovevo andare in biblioteca, il mio modem di casa faceva dei suoni stranissimi, invece adesso nascono e hanno il cellulare e il tablet in mano, quindi l’informazione, il video e il messaggio fin da subito. Io avevo fatto un video su TikTok che era andato molto bene, dove facevo vedere le differenze da gli anni ’80 ai 2020, adesso sono più portati per avere tutto e subito e allo spendere invece che perderci tempo su; ma l’ho riscontrato anche con dei miei amici che hanno figli piccoli e grandi adolescenti… hanno perso un po’ la cosa di provare a imparare da solo perché intanto ormai c’è il youtuber, il tutorial su quello e su quell’altro… è bello perché da una parte magari hanno un’interazione e una relazione migliore con gli altri rispetto a quella che avevamo noi a quell’età, però hanno perso un po’ quella cosa del fare da solo e scoprire le cose un po’ per volta che a me è sempre piaciuto.  Ci siamo tutti un po’ impigriti, io mi sono accorto ad esempio che una volta per finire un videogioco mi ci spaccavo la testa per ore, ora invece se dopo tre giorni ancora non ce l’ho fatta guardo la soluzione.

Anche io! Una domanda tecnica da un mio follower (Marco): ritieni che per trasmette un messaggio sia più efficace un’immagine retrò in stile pixel art, oppure più vicina al foto realismo?
Purtroppo ti dico che a oggi nel 2020, secondo me vince il foto realismo e per 2 motivi: il primo è che il pixel art, per quanto sia bello e vintage, i ragazzi (e lo vedo qui in negozio quando faccio vedere il mio Super Mario o il mio Gameboy) associano il pixel art a un concetto di vecchio. L’immagine foto realistica è diventato, giusto o sbagliato che sia, una cosa importantissima. Se devi far arrivare un messaggio quindi usa il foto realismo, i ragazzi che vengono da me in negozio la prima cosa che mi chiedono è la grafica, la grafica, la grafica, prima di tutto c’è la grafica poi tutto il resto; anche se io preferirei un messaggio bello con un grafica in stile Super Mario, sono però i ragazzi di oggi e bisogna andargli dietro e capirli.

Prima di iniziare l’intervista, abbiamo un po’ parlato della mia passione per i FunkoPop e tu hai detto che i FunkoPop sono un po’ una “trappolina per le donne” perché spendono molto per il collezionismo. Secondo te che tipi di target differenziano il tuo mondo? Ad esempio è ancora vero che le donne sono più portate a collezionare piuttosto che a leggere fumetti o giocare ai videogames?
Allora adesso si è un po’ tutto mescolato giustamente, però guardando i numeri statistici, una ragazza che entra in questo mondo si affeziona di più ai manga e al collezionismo di FunkoPop piuttosto che personaggi ‘pucciosi’, però ci sono tantissime ragazze che fanno gameplay e sono bravissime.
Poi devi sempre pensare che il pubblico è prevalentemente maschile, quindi se sei anche una bella ragazza non hai una marcia in più, ne hai 5 in più probabilmente. Poi ci sono sempre i luoghi comuni come in tutto, che poi non sono assolutamente veri.

Finiamo con una domanda provocatoria sempre da un follower, meglio DC o Marvel?
[RIDE] E’ una domanda che mi faranno una decina di volte al giorno! Mi piacciono tantissimo entrambe, sono due case uguali ma diverse, io sono più legato ai personaggi DC ma se mi fanno scegliere io dico sempre che per i film preferisco la Marvel mentre per i fumetti la DC. Ma proprio se devo scegliere perché sono bellissime entrambe. E’ come quando chiedi a una madre a quale figlio vuole più bene, non sceglierà mai!

 

Trovi i primi minuti di questa intervista (in versione video) anche sul mio canale IGTV
Oppure integrale sul mio canale YouTube nuovo nuovo dove trovi altre interviste!!

Qui trovi invece il canale YouTube di Davide e il suo sito web

giulia toselli
The author: giulia toselli
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