Social e Graphic Design – Intervista a Driga
Quanto è facile essere un graphic designer su Instagram e TikTok? Difficilissimo, se vuoi distinguerti veramente e innalzarti dal livello di banalità generale. Davide Rigamonti, in arte Driga, ce la fa e ci regala, come le sue sperimentazioni, una grande quantità di risate (e si prende tutta l’ammirazione di chi come me va in panico per una semplice modifica della luminosità).
Il tuo stile grafico è molto particolare perché non attira solo gli addetti ai lavori ma anche tutte le persone che hanno una certa dose di ironia. Ci dici di cosa ti occupi nella vita oltre ai social?
Nella vita mi occupo sia della parte strategica dei social, di contenuti che possano andare a creare un’attenzione maggiore e poi tutta la parte di design riguardo alle identità visive delle aziende. Ho 22 anni e al momento sono freelance da circa un anno e collaboro sia con agenzie che con singole imprese.
I tuoi social, come dicevamo, sono molto divertenti, ma tu come ti approcci alla creazione dei tuoi feed? Sei un fautore del “libero cazzeggio” o hai comunque l’intenzione di arrivare a uno specifico pubblico e usarlo come portfolio?
La mia intenzione è quella di sperimentare e di trovare nuovi metodi di comunicazione attraverso le piattaforme social, cosa che sto cercando di fare attualmente anche su TikTok; ma visto che conosco meglio Instagram mi sto concentrando di più su quello.
Questo è comunque un momento, ho passato diverse fasi nella creazione di contenuti sul mio profilo. C’è stato un periodo in cui condividevo principalmente lavori di grafica (che è la cosa che mi piace di più) poi ho fatto una escalation verso la divulgazione di contenuti veri e propri che potesse aiutare i creativi. Ho affrontato difficoltà anche abbastanza grosse, perché avendo solo 22 anni potrei divulgare ma non è giusto al momento farlo. E’ giusto sperimentare, fare fare fare.
Divulgherò quando sarà il momento ma per ora preferisco investire il mio tempo in una cosa concreta che mi porti dei risultati. Personalmente trovo che la divulgazione sia un metodo di comunicazione per attirare le persone, non tanto a migliorare se stessi, quindi ho raggiunto questa fase, ho detto che la cosa che mi piace di più è sperimentare con i social e le comunicazioni, che è quello che faccio anche in ambito pubblicitario con le aziende, sperimentando con il concept pubblicitario. Ho pensato quindi di portare qualcosa di nuovo sui social e usare una chiave spiritosa, anche perché se dovessi dare solo contenuti tecnici sarebbero troppo ridondanti. Quello che porto quindi è la sperimentazione e la voglia di divertire senza rendere tutto sempre troppo serio.
Vediamo che i tuoi video aiutano anche molto i creativi e le persone che si approcciano nella realizzazione di video; abbiamo visto che dai consigli per siti internet da cui poter attingere gratuitamente e pagine dove trovare supporti alla creazione.
Si, quelli sono dei piccoli contenuti divulgativi che ho usato come test per capire come funzionavano le piattaforme e per testare i vari tipi di contenuti per capire meglio cosa funziona e cosa utilizzare; ho fatto diversi test con call to action che non venivano mai utilizzate, ho integrato delle cose che mi hanno portato a certi risultati, ed ora ho circa 80mila follower che posso considerare un ottimo risultato.
Quella parte divulgativa trovo che sia molto utile per chi è agli inizi e vuole avere degli strumenti pronti da usare fin da subito.
E cosa hai riscontrato dai tuoi test?
Il discorso comico va tanto, assolutamente. E’ infatti la cosa che TikTok spinge di più perché rientra proprio nella sua mission, ossia quella di incentivare l’intrattenimento e la creatività. Però c’è tutta la parte divulgativa che sta uscendo in maniera molto forte.
E su Instagram cosa reputi funzioni meglio?
Dipende. Non ho un grandissimo seguito su Instagram, ho poco più di 3500 follower, non ne ho mai avuto tanti e non mi sono mai soffermato molto sui numeri, non gli do molta importanza. Vedo che i contenuti che faccio adesso vanno molto di più rispetto a prima, che sono divertenti ma con un confronto diretto con l’utente. Gli faccio compiere certe azioni, determinate cose che portano poi a un risultato; cosa che solitamente non succede mai nei feed. Io sono molto orizzontale su tutte le piattaforme, one to one. Tu vedi il mio post, interagisci e senti “il mio tocco”. Questo secondo me funziona molto di più al momento, vedo risultati molto più importanti con un dispendio di energie tra l’altro molto inferiore rispetto a quello che invece avrei dovuto affrontare per un contenuto divulgativo. Questa sperimentazione mi sta portando a dei risultati molto più grandi, fino a qualche mese fa ero a massimo 2000, mentre nell’ultimo mese sono arrivato a 3500. Secondo me c’è un ottimo riscontro finora, poi vedremo nel futuro come si muoverà la piattaforma.
Per quanto riguarda il discorso social media, ti muovi secondo un piano editoriale e poi quando ci sono delle novità o argomenti di attualità lo modifichi oppure lavori “a braccio”?
Su Instagram quello che mi viene in mente durante i giorno la tiro fuori e la metto su, non vado a pensare a cosa voglio trasmettere. Se mi viene in mente un’idea la faccio, la sperimento e non mi interessa se possa piacere o meno; per me è importante sperimentare. Stessa cosa su TikTok, al mattino mi metto li a guardare un po’ di cose, prendo spunto dalle domande che mi fanno e poi creo i contenuti.
Ti possiamo trovare su altri canali?
Otto anni fa ho aperto un canale YouTube dove facevo principalmente lavori di grafica, poi però l’ho chiuso e mi sono spostato su Instagram ma ci pubblico sopra regolarmente da solo un anno. Poi mi sono iscritto a LinkedIn ma non è il canale per me; poi TikTok e Behance che è un social un po’ più targetizzato sulla grafica.
Quale social ti rispecchia al momento?
Dire Instagram, io sono molto più per la parte visual. Per carità mi piace molto anche la parte animata e video che è un grande spazio che per ora non è ancora stata occupata tra l’altro. Mi piace di più Instagram perché dà un contatto più diretto con le persone. Su TikTok sei proprio in mezzo alla mischia assoluta. Ci sono delle persone che si sono legate a me ma le ho convertite su IG. Sono 50/100 persone con cui posso avere un contatto diretto. Tiktok mi ricorda molto YouTube, è molto freddo; non riesci ad avere un vero rapporto ed è brutto secondo me, IG ti da invece questa possibilità. Da una parte TikTok mi dà molti numeri ma rischio di perdermi le cose e a non coltivare i follower. Mi ritrovo a volte sotto i miei video mille commenti e io non posso passare la giornata a rispondere a tutti, anche perché molti sono davvero dei ragazzini giovani.
A tuo parere in questo momento dentro TikTok c’è un audience vero di persone interessate? E’ una piattaforma dove si può trovare un contatto lavorativo o è ancora troppo presto?
Allora personalmente, finora mi hanno contattato solo 2 persone sugli 80mila follower che ho. Quindi secondo me, o imposti il profilo solo per vendere un servizio o è difficile. Io non l’ho voluto impostare in questa maniera. Credo che se si voglia vendere un prodotto lì potrebbe funzionare molto bene, puoi far vedere com’è fatto e come funziona. E’ più facile secondo me vendere un prodotto che non un servizio.
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