Ti va di giappare? – Intervista a Davide Moscato
Quando l’ho scoperto su TikTok mi è stato subito chiaro che avrei dovuto intervistarlo: la mia passione per i manga, per il sushi e per la cultura giapponese si è riaccesa con i suoi video, nei quali rende semplice persino il giapponese. Eccomi quindi con Davide Moscato, che tutti conosceranno (o devono assolutamente conoscere) per il suo “Ti va di giappare”.
Il tuo progetto è anche un libro, anzi, quello di ultima uscita è il secondo!
Di cosa si tratta e da cosa si distingue rispetto al primo, che immagino trattasse tematiche primarie?
Si esatto, il primo iniziava proprio da sotto zero, chiunque lo può acquistare senza sapere nulla di giapponese. L’ho fatto apposta per questo motivo. Avendo avuto tante richieste e avendo avuto successo con il primo ho detto “Qua bisogna proseguire l’avventura e ho fatto “Ti va di giappare 2”. Ho mantenuto lo stesso stile ma prosegue l’avventura con tematiche un po’ più diverse e complesse.
E parli di sola grammatica o anche di altre tematiche?
Certamente solo di grammatica non sarebbe bastato. Io stesso mi sarei annoiato! Ecco perché ho inserito curiosità, chicche, cultura e approfondimenti; questo perché la lingua rispecchia sempre la cultura del suo paese. Penso che le due cose vadano sempre di pari passo.
Quando studiavo sui libri in bianco e nero questa cosa non mi andava mai giù; ho voluto cambiare tutto, rivoluzionare tutto, colorare tutto. Per me i colori sono importantissimi, ecco perché ho insistito moltissimo perché il libro fosse a colori. Sono troppo importanti.
Come mai ti sei approcciato al mondo del giapponese? Da dove viene il tuo metodo di studio?
La mia passione nasce quando ero praticamente alle medie, andavo male a scuola e ho capito che il mio problema era come prendevo gli appunti: prendevo degli appunti in blocchi tutti uguali, erano noiosi e al mio cervello non andava giù di studiare così. Così ho iniziato a fare gli appunti in modo colorato, il titolo in rosso, con gli schemini e le matite, e mi sono accorto che imparavo molto di più.
In quello stesso periodo mi sono avvicinato al giapponese perché giocavo ai Pokemon (tutt’ora ci gioco), e mi è piaciuto subito la loro lingua tanto che la volevo parlare anche io. E’ così diversa, mi chiedevo perché non potessimo comunicare di più e allora li chiamavo a caso su skype e iniziamo a parlare a tutti quelli che mi rispondevano, volevo comunicare con questa gente… e mi sono messo a studiare accostandolo al mio metodo per prendere appunti. E da cosa nasce cosa e ho voluto regalare questo metodo a tutta Italia
Ci puoi spoilerare una piccola parte di questo tuo metodo, senza esagerare però?
Come prima cosa elimino tutti i termini troppo tecnici, per me sono tutti megabite inutili con cui andiamo a riempire il nostro cervello; usiamo solo termini e parole semplici, poi schematizzando il tutto con tabelle colorate con l’uso dei colori (che sono estremamente importanti). Se facciamo tutto con lo stesso colore il nostro occhio, il nostro cervello, non riesce a recepire le parti importanti e, molto importante, intervallando con delle pause, dei pezzi di curiosità e cultura così la mente si possa riposare. Questo e altre cose ti fanno imparare il giapponese in modo facile senza che te ne accorga… neanche ti sembrerà di sforzarti.
Tu come li hai imparati questi metodi?
Eh bella domanda, ho dovuto imparare da solo purtroppo con anni e anni di pratica e ricerca. Questo perché quando ho iniziato a studiare io il giapponese non c’era quasi niente, solo dei libri in bianco e nero, qualche forum sparso, un libro in inglese, uno in giapponese, un disastro. Ho fatto una fatica boia a racimolare il tutto e poi l’ho filtrato in “Ti va di giappare”.
Secondo te questo tuo metodo è anche applicabile su altri fronti e materie?
Assolutamente si, a qualunque cosa. Basta usare quelli step lì, i colori, schematizzare e intervallare per imparare tutto, matematica, scienze tutto quanto.
Noi ti abbiamo conosciuto su TikTok, un grande social anche se in questo momento ancora un po’ confusionario, e hai un grandissimo successo anche se è un canale che hai scoperto da pochissimo giusto?
Assolutamente, da pochissimo e per caso anche. E’ stato uno degli ultimi social che ho provato. L’ho studiato un po’, ho visto che è pieno di ragazzi prevalentemente giovanissimi e ho detto “A chi interesserebbe imparare il giapponese? Magari sono troppo giovani?” E invece no, stuzzicandoli e usando la scusa degli anime ho trovato la mia strada. Per ogni piattaforma serve un approccio diverso perché c’è un pubblico diverso, per esempio su youtube c’è un pubblico più maturo. Magari iniziamo su TikTok con un tono un po’ più frivolo usando magari solo le frasi degli anime; fai un percorso per poi passare su YouTube dove impari un po’ di più poi prendi il libro e impari ancora di più e implementi il percorso. Io ho approfittato di tiktok perché in voga e ha un forte successo.
I tuoi obiettivi per questo 2020?
Per “Ti va di giappare” c’è in cantiere un progetto top secret che sarà pronto per il 2021 a questo punto e parallelamente a “Ti va di giappare” ho un canale dove insegno l’italiano ai giapponesi. E quest’anno mi concentrerò su quello e darò il secondo libro ai giapponesi.
Allora ci rivediamo verso la fine del 2020 per presentare il tuo progetto top secret!
Stay Tuned!